Regione Toscana - Finanziamento a fondo perduto per la realizzazione di piani di Welfare aziendale per la conciliazione vita-lavoro

Regione Toscana - Finanziamento a fondo perduto per la realizzazione di piani di Welfare aziendale per la conciliazione vita-lavoro

Regione Toscana - Finanziamento a fondo perduto per la realizzazione di piani di Welfare aziendale per la conciliazione vita-lavoro

20marzo

Regione Toscana - Finanziamento a fondo perduto per la realizzazione di piani di Welfare aziendale per la conciliazione vita-lavoro

Tramite il presente bando la Regione Toscana fornisce contributi ai datori di lavoro che adottano ed attuano Piani di welfare di conciliazione, definiti in considerazione dei bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori e inoltre incentiva la costituzione di Reti di welfare territoriale per l’attivazione di servizi di conciliazione, da erogare a lavoratrici/tori e alle loro famiglie.

Dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria ammonta a una cifra complessiva di € 7.570.949,85.

 

Beneficiari

Possono beneficiare dei contributi del bando:

·      liberi professionisti;

·      associazione di professionisti o studi associati;

·      le imprese.

I beneficiari devono avere la sede interessata dal Piano di welfare, sede legale e/o unità operativa, localizzata in Toscana.

 

Agevolazione

Il presente bando prevede un finanziamento a fondo perduto.

 

Importo minimo e massimo del progetto

Il contributo massimo concedibile per ciascun progetto ammonta a €25.000, in cui saranno inclusi i costi diretti ammissibili e un tasso forfettario del 7% a copertura dei costi indiretti.

 

Interventi e spese ammissibili

Il bando sostiene l’adozione di misure di conciliazione dei tempi vita-lavoro attraverso il finanziamento delle seguenti tipologie di azioni:

·      Definizione del Piano di welfare di conciliazione: Il Piano di welfare sarà finanziato se adottato in data successiva alla data di approvazione del presente Avviso e dovrà prevedere l’introduzione di misure di flessibilità oraria/organizzativa e/o misure di welfare di conciliazione. Sarà possibile finanziare la redazione del Piano (che potrà essere svolta internamente all’azienda o anche da consulenti esterni), la consulenza di fornitori o altri esperti in materia di welfare, l’acquisto/utilizzo di eventuali piattaforme informatiche per l’erogazione delle misure di welfare, il supporto legale, fiscale o amministrativo. Sono inoltre richieste le seguenti attività: Attività di analisi e di informazione nei confronti dei lavoratori; Definizione del Piano di welfare di conciliazione; Adozione del Piano di welfare; Monitoraggio sull’utilizzo delle misure di welfare di conciliazione da parte dei lavoratori e breve valutazione; Azioni formative, di consulenza o di accompagnamento dei lavoratori.

·      Attuazione delle misure previste dal Piano: flessibilità oraria e/o organizzativa (ad es. flessibilità oraria in entrata e uscita, banca ore, integrazione congedo di maternità/paternità, permessi aggiuntivi, congedo per motivi familiari, smart working, etc.) e servizi di welfare di conciliazione della tipologia cost saving (per la cura o l’assistenza ad anziani o familiari non autosufficienti, o per l’educazione e istruzione dei figli) o time saving, a supporto dell’organizzazione familiare.

I servizi di conciliazione previsti dal Piano potranno essere erogati sia in forma diretta da parte dell’azienda, che in forma indiretta mettendo a disposizione un “credito welfare” (buoni acquisto o rimborso spese).

·      Costituzione di una rete di welfare territoriale o inter-aziendale a sostegno della conciliazione: la collaborazione tra imprese, finalizzata all’attivazione di nuove misure di conciliazione condivise, può concretizzarsi nell’acquisto, produzione o gestione di servizi di interesse comune offerti sul territorio da enti del terzo settore, enti bilaterali, rappresentanze territoriali, altre imprese, amministrazioni pubbliche locali, etc.

·      Redazione di un Piano strategico UNI/PDR 125:2022: I datori di lavoro che intendono avvicinarsi al tema della certificazione della parità di genere ed avviare i primi passi nel rispetto della norma UNI/PdR 125:2022 potranno prevedere nell’ambito del progetto l’adozione di un Piano strategico orientato allo sviluppo di un ambiente di lavoro inclusivo.

 

Ciascun progetto deve necessariamente prevedere lo sviluppo delle prime due azioni sopraindicate, a cui è da destinare almeno l’80% del contributo ottenuto; mentre è facoltativa la realizzazione della terza e della quarta azione.

 

Le spese ammissibili sono le seguenti, a cui va aggiunto il 7% forfettario per i costi indiretti:

 



Istruttoria

Procedura valutativa a sportello, fino ad esaurimento risorse.

 

Scadenza

Le domande di finanziamento potranno già essere inviate, la scadenza per presentare i progetti è entro le ore 12.00 del 31/12/2025, salvo esaurimento anticipato delle risorse.